Un’amica mi ha detto una volta: se da giovane sei stato un atleta il tuo corpo si ricorderà. Complice una mezz’ora di noia stamani ho deciso di tornare a correre.
Ho ignorato le occhiaie, il torcicollo e due nottate insonni e messe le vecchie asics running sono partito. Obiettivo coprire i 10 km di pineta tra Marina di Cecina e Bibbona tornando a casa vivo. Per i primi 100 passi i pini, gli aghi dei pini, le radici dei pini hanno cominciato a saltare pesanti al ritmo di una grancassa. Poi un po’ meglio.. almeno all’inizio. Ringrazio: il mio amico Mr. Stefano Tavoletti per i suoi preziosi consigli di mental coach: visualizzarmi 18enne correre sui prati verdi dei campi di calcio mi ha sostenuto durante la prova. Ringrazio il canto insistente delle cicale che negli ultimi 3 km mi ha letteralmente incantato portandomi in una dimensione onirica. Ringrazio le due madonne brune con il pareo azzurro che, ne sono certo, incrociandomi al km 6 mi hanno sorriso. Ringrazio anche quel cagnaccio piccolo e nero che mi ha abbaiato contro proprio quando stavo per mollare. Mi scuso invece con quell’imbecille con il cappello di paglia e la bicicletta che mi ha tagliato la strada inchiodando proprio davanti a me per fermarsi a parlare con l’amico. Averti involontariamente pestato il piede in infradito deve essere stato doloroso. Mi scuso con le mamme no inceneritore gruppo combattente del litorale (ci deve pur essere): nella foga le asics sfondate in punta le ho buttate nell’indifferenziata, quando potevano essere facilmente riciclate a freddo per farne un paralume o scendiletto ecologici in plastica. Risultato finale : 10 km in 1h e 10 minuti arrotondati parecchio bene e una sola certezza: il mio corpo non gode di buona memoria!